Premessa

A cura di Andrea Spensieri

In un recente testo dal titolo “Breve racconto dell’Italia nel Mondo, attraverso i fatti dell’Economia”, Salvatore Rossi ex Direttore Generale di Banca d’Italia e Presidente IVASS, mostra un’interessante sintesi della situazione italiana sia nei punti forza nel contesto internazionale, sia nei punti di debolezza interni.

Nelle conclusioni pone in luce ciò che di positivo si evince dalle statistiche ufficiali: tra i suoi punti di forza l’Italia è alla posizione numero 25 per popolazione, ma alla posizione 10 per PIL prodotto. Il Paese ha raggiunto, dopo anni, una posizione sostanzialmente creditoria verso l’estero (considerando commercio, servizi e finanza).

Tuttavia, tra i punti deboli del sistema Italia, lasciando al lettore l’approfondimento, identifica il “rachitismo” delle nostre Imprese. Anche le grandi imprese infatti sono di dimensioni ridotte rispetto ai colossi che competono nel mondo e stessa cosa dicasi, a maggior ragione, per le PMI.

Uno dei temi centrali è legato sia alla produttività del lavoro in Italia, sia alla struttura organizzativa delle Imprese italiane, in particolare le PMI.

Il D.LGS 14/2019 ovvero il Codice della Crisi con il novellato Art. 2086, comma 2, introduce di fatto il concetto di “adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili” e, obbliga di fatto ogni Imprenditore a dotarsi di una visione “forward looking”, diversa dalla classica visione a consuntivo tipicamente suggerita anche dal consulente fiscale negli anni precedenti. La contabilità ed i bilanci sono importanti, ma purtroppo si rivelano strumenti spuntati per prevenire una crisi o,meglio ancora, per migliorare le performance aziendali.

Per questo diventano oggi centrali reportistiche già in essere nelle realtà strutturate e presidiate da manager e consulenti direzionali con una preparazione professionale economico-finanziaria e organizzativa come budget, business plan, piani industriali, pianificazione economico-finanziaria e controllo strategico.

L’esame di dati consuntivi e previsionali, una più accurata costruzione di dati quantitativi e qualitativi connessi alle strategie aziendali comportano maggiore controllo da parte del management e migliorano le performance dell’impresa.

Come scritto da più parti, i Tribunali italiani (sentenza 188/2021 del tribunale di Cagliari ed altre) hanno iniziato a eseguire condanne di Amministratori che hanno depauperato l’Azienda senza prevenire lo “stato di crisi”, poiché carenti di sistemi a visione prospettica e di controllo e pianificazione aziendale.

Questo articolo trarrà spunto anche dall’Intelligenza Artificiale (AI). Abbiamo interrogato BARD,la nuova APP di Google, chiedendo cosa siano gli adeguati assetti organizzativi.

Ecco una delle risposte che ci pare sintetica ma calzante:

Gli adeguati assetti organizzativi sono un insieme di strutture, processi e risorse che consentono a un’organizzazione di raggiungere i suoi obiettivi. Gli adeguati assetti organizzativi sono importanti per qualsiasi organizzazione, ma sono particolarmente importanti per le organizzazioni che operano in ambienti complessi e mutevoli.

Ci sono molti fattori diversi che contribuiscono agli adeguati assetti organizzativi. Alcuni dei fattori più importanti includono:

Una chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità
Una comunicazione efficace
Un sistema di controllo efficace
Una cultura di apprendimento e miglioramento continuo
Un forte impegno per la qualità

Gli adeguati assetti organizzativi non sono un’attività una tantum. Sono un processo continuo che deve essere adattato alle esigenze mutevoli dell’organizzazione. Investendo negli adeguati assetti organizzativi, le organizzazioni possono migliorare la loro efficienza, aumentare la soddisfazione dei dipendenti e migliorare la loro performance generale.

Ecco alcuni esempi di adeguati assetti organizzativi:

Una chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità significa che tutti in una organizzazione sanno cosa ci si aspetta da loro. Ciò aiuta a evitare confusione e conflitti e a migliorare l’efficienza.
Una comunicazione efficace significa che le persone in organizzazione possono condividere informazioni in modo chiaro e conciso. Ciò aiuta a migliorare la collaborazione e a prendere decisioni migliori.
Un sistema di controllo efficace aiuta a garantire che l’organizzazione stia raggiungendo i suoi obiettivi. Ciò aiuta a identificare e correggere eventuali problemi in anticipo.
Una cultura di apprendimento e miglioramento continuo significa che le persone in una organizzazione sono sempre alla ricerca di modi per migliorare le proprie prestazioni. Ciò aiuta a garantire che l’organizzazione rimanga competitiva.
Un forte impegno per la qualità significa che l’organizzazione è dedicata a fornire prodotti e servizi di alta qualità. Ciò aiuta a soddisfare i clienti e a costruire una reputazione positiva.

Investendo negli adeguati assetti organizzativi, le organizzazioni possono migliorare la loro efficienza, aumentare la soddisfazione dei dipendenti e migliorare la loro performance generale.

Questo il contributo dell’AI al nostro sviluppo, è un quadro sintetico ma abbastanza chiaro.

In questo contributo il Team Finanza e Controllo di AICIM cercherà di trasmettere con un linguaggio fruibile lo stato dell’arte di un tema che abbiamo affrontato negli anni precedenti e pubblicato sul nostro #BOOK1 del 2022, sulla base dell’esperienza sul campo dei suoi professionisti.

Adeguati Assetti: è sufficiente il controllo “forward looking?

A cura di Domenico Tolomeo

Continuità aziendale e visione efficace

Se la tenuta della continuità aziendale e la rilevazione tempestiva dello stato di crisi sono i must del periodo, la loro applicazione pretende una visione a 360° in grado di acquisire e valorizzare il più possibile segnali e prospettive definibili e funzionali allo scopo.

Il looking forward appare in realtà una prospettiva conclusiva e non esclusiva.

Passato e presente, ad ampio raggio, sono infatti essenziali componenti di una efficace strategia di continuità che miri, in conclusione, ad avvalersi di tutto il patrimonio esperienziale ed informativo.

La visione “looking forward” ha i suoi pilastri ne:

il Business plan
il Budget costi
il Budget vendite
la Pianificazione economica e finanziaria
il Controllo strategico

superando la visione auto-limitante del “consuntivo”, troppo orientata al contabile e condizionata nella retrospettiva del bilancio annuale.

Vale quindi l’equilibrio e relazione tra dati di consuntivo e dati previsionali, il prevenire basato sulla condivisione dell’approccio prospettico e del controllo.

PMI e looking forward

Il “rachitismo delle PMI” è fattore noto.

Dimensioni, produttività, organizzazione, sistemi informativi variamente intesi. La lista dei deficit è nota.

L’adeguato assetto, quindi, va sistemato in strutture, risorse, processi ed a monte obiettivi, tutto orientato a prestazioni competitive.

Essenziale considerare che prestazioni e competitività si basano sull’apprendimento, vera chiave di volta tra passato e futuro.

L’interpretazione qualificata dei significati del passato in ragione dell’evoluzione attuale e della visione futura può fare, in particolare, apparire presunti successi come in realtà non tali ed anche viceversa. Tale atteggiamento, analitico e sistematico, condiziona e valorizza il looking forwardoltre una prospettiva orientata semplicemente al futuro.

Quindi grande valore alle interpretazioni diverse dei fatti, particolarmente nel contesto attuale complesso e di difficile interpretazione.

Il looking forward va ricondizionato, interpretato in un’ottica selettiva, di valore, di total quality,per non rimanere nella limitatezza della previsione e prestazione annuale ma per entrare nell’ottica ampia e fruttifera della adesione al mercato e della soddisfazione del cliente.

Ampliamento della visione

Appare essenziale contemplare fattori quindi che si affiancano alla dimensione del budget e la rendono a maggior valore aggiunto, quali:

il clima aziendale
la cultura della prestazione efficiente, realmente
l’organizzazione snella ed efficace
l’autonomia e la libertà di agire
il focus sul cliente
il miglioramento continuo
l’uso ragionato, secondo necessità, delle risorse

L’obiettivo è coordinare il tutto in equilibrio efficace tra passato ben compreso, presente ben alimentato e futuro ben inquadrato.

Un approccio selettivo sulla triade “passato, presente e futuro” con informazioni essenziali che sono in un “campo ristretto”, pochi numeri che consentono la comprensione della realtà e della visione prospettica.

Variabili chiave quindi da individuare e coltivare, fattori critici di successo, la loro relazione “causa/effetto”, il dinamismo che li realizza, l’assetto delle conseguenze sulla gestione che spesso non ha forma lineare ma “a reticolo”.

Continuità, agilità decisionale e stabilità effettiva

Gli adeguati assetti generano ed allo stesso tempo pretendono una agilità decisionale che colleghi strategia, attuazione e controllo funzionale. Mai “troppe cose” in lavorazione.

In sintesi, le condizioni cardine:

l’aderenza al mercato-cliente
il budget, definito, applicato, controllato, aggiornato
l’analisi mirata degli scostamenti, tempestiva comprensione dei perché, indicatori
la capacità di previsione e reazione
il learning gestionale costante, leva essenziale

La tenuta e la crescita non effimera rappresentano il giusto vento che orienta e riempie le vele, in “AICIM maniera”. Il tutto rappresentato dalla reale liquidità dei risultati, margini reali e spendibili che sono la vera solidità economica e finanziaria apprezzata dai portatori di interessi.

Legare, quindi, il “guardare avanti” con l’attuale, attraverso un contesto gestionale votato all’innovazione ed all’equilibrio economico-finanziario effettivo, creando le corrette associazioni tra dimensioni e variabili del passato e del presente, per una visione di periodo, sul futuro breve, medio e lungo.

L’evoluzione delle variabili essenziali è, infatti, da inquadrare in una visione di contesto multi-temporale, fuori dalla trappola dell’incremento quantitativo obbligatorio, con invece obiettivi di qualità realizzativa, economica e relazionale.

Volendo cercare un punto riassuntivo, la crescita sostenibile e in continuità dell’impresa, nel senso esteso più aziendale del termine, raccoglie quindi selettivamente dal passato, analizza l’assetto attuale, individua le discontinuità. Punta al futuro inquadrando lo scenario prevalente ed i possibili contro-scenari legati alla miglior gestione del rischio, fattore assolutamente essenziale degli “adeguati assetti”.

 

A cura del Team Finanza e Controllo

Coordinatore del Team: Andrea Spensieri

Vice-Coordinatori: Alessandro Pistagnesi, Stefano Casoni, Domenico Tolomeo, Guido Alberto Micci

Contributi tecnici: Domenico Tolomeo, Michele Sgarbossa, Guido Alberto Micci