Il rapporto Unioncamere del 27 Agosto 2020 riportato su Il Sole 24 Ore mostra un quadro delle PMI contrastato:

  • circa 794.000 aziende (su un totale di 1.380.000 – 58%) ritengono di poter incorrere in problemi di liquidità nei prossimi 6 mesi;
  • alcuni settori ormai noti presentano trend in aumento di esigenza finanziaria (moda e turismo fra tutti);
  • le micro-imprese (fino a 10 dipendenti) evidenziano una maggior sofferenza;
  • le aziende maggiormente strutturate, rivolte alla digitalizzazione ed ai mercati esteri presentano tendenzialmente minori difficoltà.

Quest’ultimo punto evidenzia l’importanza dimensionale delle PMI: la dimensione maggiore aiuta ad affrontare il mare in tempesta. Per questo la crescita resta un tema centrale.

I problemi di liquidità però hanno radici profonde nelle attuali modalità di conduzione delle aziende; spesso gli imprenditori o i manager basano le proprie decisioni su informazioni non affidabili, non pianificando la propria attività all’interno di scenari di gestione ipotetici contenuti in un Business Plan a 3 anni e programmi di Budget economico-finanziari da poter condividere con i propri collaboratori.

La situazione bancaria è però normalmente uno dei pochi indicatori monitorati in tutte le aziende (anche in quelle con meno informazioni gestionali), in quanto rappresenta la benzina per far correre la propria autovettura.
Occorre però saper programmare e valutare se l’azienda sarà in grado nel prossimo futuro (6 mesi / 1 anno) di soddisfare gli impegni assunti nei confronti dei propri fornitori, dei collaboratori e dello Stato in funzione degli incassi attesi.
Non bisogna mai sottovalutare alcuni aspetti:

  1. conoscere le proprie dinamiche aziendali tra uscite fisse, variabili ed incassi;
  2. pianificare investimenti aziendali in termini di impegni di liquidità (anche la crescita aziendale necessita di finanza per essere sostenuta);
  3. disporre di alcuni accorgimenti utili per intercettare per tempo potenziali fabbisogni aggiuntivi di liquidità (normalmente alcuni mesi possono presentare maggiori uscite rispetto agli incassi a seconda anche della differenza che intercorre tra giorni di pagamento e giorni di incasso: es. Dicembre o per picchi produttivi) pianificando i flussi di cassa;
  4. capire con anticipo quanto l’operatività aziendale sarà in grado di generare o assorbire cassa come nei picchi di crescita o nei momenti di crisi.

Un aspetto sicuramente interessante emerso però dallo studio di Unioncamere è legato alla dimensione aziendale: aziende maggiormente strutturate si aspettano di avere minori problemi di liquidità.
La crescita aziendale però non piove dal cielo: deriva da un percorso virtuoso che l’imprenditore e tutta l’azienda intraprendono e che consente di formalizzare i propri processi interni, prima di potersi rivolgere a mercati di sbocco esteri, oltre che a strumenti di finanza alternativa, che rappresentano un possibile acceleratore dello sviluppo.

Se dovessimo paragonare il percorso di un’ Azienda nella Finanza Alternativa potremmo utilizzare la metafora del percorso scolastico: la gestione della tesoreria ordinaria equivale alle scuole medie; l’emissione di un minibond o di cambiali finanziarie sul mercato al liceo; l’ingresso di un Fondo di Private Equity nel capitale ad una laurea; il percorso di quotazione ai mercati ristretti come AIM la laurea specialistica; le operazioni strutturate in Borsa Elite un diploma di Master o Dottorato.

Sul mercato stanno proliferando società provenienti dai mondi più disparati, dalla finanza alternativa al Fintech, passando per piattaforme di lending, che offrono sostegno e liquidità alle imprese.

Il tema della liquidità è centrale in questo momento per le PMI italiane. In un Paese dove si paga mediamente con tempi superiori ai 90 giorni, che in alcuni settori superano i 130, una crisi come quella che stiamo attraversando può rapidamente portare le aziende a tensione finanziaria.

Per far fronte a questo problema diverse piattaforme stanno implementando una serie di iniziative volte ad aiutare le imprese clienti a superare l’emergenza dovuta all’epidemia Coronavirus. In questo momento di crisi economica e sociale, che non trova precedenti, esistono soluzioni quali ad esempio i Fondi di Private Equity, i Family Office, il Crowdfunding, il Fintech, che uniti alle garanzie pubbliche e al credito bancario, offrono un supporto significativo per l’accesso al credito da parte delle PMI.

Tali strumenti, grazie alla capacità di facilitare l’incontro tra capitali privati e aziende, sono più efficaci a capire e soddisfare le necessità di imprenditori e investitori.

Per cogliere le opportunità offerte dal mercato e renderle operative nelle PMI occorre conoscerle quindi, nei prossimi articoli esamineremo i vari strumenti che la finanza alternativa mette a disposizione.

A cura del Tavolo Finanza e Controllo
Coordinatore: Andrea Spensieri
Autori: Alberto Paterlini, Alessandro Pistagnesi, Marco Curti, Michele Vanzi