La crisi del modello organizzativo dell’economia competitiva ha generato diversi scenari, uno dei più stimolanti è quello dell’economia collaborativa e degli ecosistemi aziendali.

Ciò di cui le imprese hanno bisogno per aggregarsi in ecosistemi, avere nuove idee ed innovare è la fiducia e l’apertura verso i contesti interni ed esterni. In questo senso l’economia collaborativa offre alle aziende un modo semplice di coinvolgere nuovi talenti provenienti da ogni parte. Le giovani imprese così come alcune multinazionali si sono già accorte che la maggior parte delle innovazioni provengono dall’esterno dell’azienda. Pertanto, la principale attività di queste imprese è sviluppare dei «recettori» per attrarre, apprendere e collaborare al di fuori del core business aziendale.

La nostra associazione AICIM è un’espressione di collaborazione e condivisione di idee e strumenti che vengono messi a disposizione delle imprese, tramite lo scambio di cultura fra i componenti dell’associazione stessa. Questa condivisione, pur non essendo finalizzata a creare nuovi posti di lavoro, può però generare opportunità e profitti, favorendo modalità di incontro e coinvolgimento fra le parti in una relazione win-win.

In ogni caso, pur esistendo già degli esempi di collaborazione tra aziende, passare da un modello competitivo ad uno collaborativo non è cosa semplice perché presuppone una forte presa di coscienza e consapevolezza da parte dell’imprenditore che è necessario un cambiamento sostanziale del set di valori a cui fino a questo momento si era ispirato, consapevolmente o inconsapevolmente.

Dall’individualismo è necessario passare al concetto di lavoro di squadra eliminando la gelosia, la diffidenza, il superomismo, le gerarchie; la mente si deve aprire per riconoscere ed accogliere le opportunità; le azioni devono essere guidate dall’etica, dal rispetto naturale di tutte le parti interessate perché sia permessa una condivisione delle conoscenze totale senza vincoli; è necessario esercitare l’umiltà sopra l’arroganza e la presunzione per riuscire ad ascoltare ed essere ascoltati; la coerenza e l’esempio sono fondamentali per avere credibilità; l’approccio positivo deve alimentare come un carburante la motivazione e l’entusiasmo delle persone innescando l’empowerment di tutti i collaboratori.

L’imprenditore, il leader deve insomma cambiare testa; solo se riuscirà a fare propri questi valori saprà poi contagiare e contaminare i contesti in cui opera e contribuire a rendere veramente efficace e collaborativo l’ecosistema che lo accoglie.

Al termine di questa analisi allora lanciamo una sfida ai colleghi di AICIM affinché si possa realizzare uno strumento pratico ed utile alle organizzazioni per valutare il loro potenziale collaborativo e per accompagnare gli imprenditori nel percorso di cambiamento culturale indispensabile a trasformare tale potenziale in opportunità di business.

A cura del Tavolo Sviluppo Competenze e Risorse Umane
Coordinatore del Tavolo: Gianluca Sardelli
Autori dell’articolo:
Rita Castellani e Mario Corsini