Il reperimento della finanza a sostegno degli investimenti commerciali

A cura di Damiano Cavalieri.

Dopo una prima fase a fine estate 2021 e una ripresa a febbraio 2022, sono ripartite le manifestazioni fieristiche (a livello nazionale ed internazionale).

Tra tutti gli investimenti commerciali, l’investimento nelle fiere è a livello di impegno economico e finanziario, sicuramente tra i più impattanti.

La pandemia da Covid con i relativi lockdown e il rinvio di tante manifestazioni fieristiche, ha spinto diversi organizzatori a lanciare eventi in formato digitale e ancora adesso alcune manifestazioni fieristiche (come il recente Sigep di Rimini, ad esempio) hanno avuto sia alcune date “in presenza” ma anche un paio di giornate con il format digitale (che sicuramente ha costi diversi rispetti ad una presenza fisica con stand e personale e spese connesse).

Sono però riprese a buon ritmo, quasi normale o pre-pandemico, le manifestazioni classiche.

A tal proposito, un breve cenno di taglio marketing/commerciale: oltre alle manifestazioni note per le aziende (per via magari di partecipazioni passate) è sicuramente importante tenere mappate per poi valutare le varie manifestazioni fieristiche, soprattutto se si intende valutare il lancio e la proposizione al mercato, dei propri prodotti/servizi in nuovi settori o mercati internazionali.

Il sito più completo a livello italiano è sicuramente quello dell’associazione esposizioni e fiere italiane » Calendario (aefi.it)

Mentre a livello europeo e mondiale, dalla rete si possono ricavare diverse informazioni (non tralasciando di chiedere anche alle associazioni di categoria che possono organizzare reti di imprese per la partecipazione a fiere) ma in questa sede vogliamo soffermarci su SACE, la società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti che supporta le PMI nell’internazionalizzazione.

La registrazione su Sace e l’uso dei vari tools a disposizione è sicuramente un must, forse non noto a tutte le aziende e PMI italiane (dalla Risk Map che evidenzia i rischi e le opportunità per l’export, passando alla possibilità di trovare un Temporary Export Manager, fino alle garanzie come assicurazione del credito e finendo con le importanti iniziative a livello formativo).

È molto importante anche approfondire le possibilità a livello di contributi e per questo è fondamentale la registrazione e consultazione del portale Simest (www.simest.it).

Simest è la società detenuta al 76% proprio da Sace e che si potrebbe definire il braccio finanziario di quest’ultima.

Da poco tempo è scaduta la possibilità, dopo una proroga, di richiedere finanziamenti (deadline era il 31 maggio) che si erano resi disponibili con il fondo 394 dell’unione Europea (Next Generation EU nell’ambito del PNRR).

Tale fondo prevedeva 3 tipologie di finanziamenti dedicate esclusivamente alle PMI:

  • Transizione digitale ed ecologica
  • Sviluppo del commercio elettronico
  • Partecipazione a fiere e mostre

Sebbene siano possibilità non più perseguibili, è giusto esaminarle per capire la ratio di tali bandi: visto il periodo macroeconomico ma considerando la mission di istituzionale di Sace-Simest, è altamente probabile siano ripresentate misure analoghe (molte camere di commercio provinciali e anche le regioni bandiscono con sempre maggior frequenza bandi con contributi per internazionalizzazione).

Tutte e tre le possibilità hanno in comune l’opportunità di ottenere un finanziamento agevolato ma anche un contributo a fondo perduto, prevedendo già a priori una cumulabilità con determinate percentuali sia per il finanziamento che per il fondo perduto.

Il finanziamento agevolato è riconducibile al regime De Minimis, un regime che regolamenta gli aiuti di stato di piccola entità che, se non venissero monitorati e contingentati, violerebbero le norme sulla concorrenza (pur essendo di modesta entità). È necessario quindi vedere se l’azienda che ne fa richiesta ha già raggiunto un importo massimo di contributi dettato appunto dalla normativa.

Il contributo a fondo perduto è concesso in modalità “Temporary Framework”: si tratta di una norma a validità temporanea, con scadenza 30/06/2022 (salvo proroghe) che prevede la possibilità per gli Stati membri dell’Unione Europea, di adottare misure di sostegno al tessuto economico in deroga alla disciplina ordinaria sugli aiuti di Stato.

Nel caso quindi lo Stato membro adotti per gli aiuti concessi il Temporary Framework (lo deve fare esplicitamente per ogni singola norma) le somme erogate non andranno a cumularsi con il de minimis né dovranno rispettare i limiti imposti dal de minimis. Viceversa, le spese già riconosciute in de minimis vanno considerate ai fini del raggiungimento dell’importo massimo del Temporary Framework

Le tre possibilità hanno ognuna delle peculiarità a livello di spese ammissibili e andavano esaminate singolarmente con attenzione.
Balza però all’occhio che si trattava in tutti i tre casi di procedure cosiddette “a sportello” (in ordine cronologico di arrivo sino a esaurimento fondi) + fase valutativa.

Non sono quindi procedure cosiddette automatiche (come, sulla carta, sono il credito d’imposta in ricerca e sviluppo oppure quello previsto da Transizione 4.0., posto che il sulla carta prima citato sottintende al fatto che sono necessarie azioni a sostegno per blindare il credito d’imposta, come perizie giurate o reportistiche di interconnessione nel caso di controlli da parte dell’agenzia delle Entrate per gli investimenti in macchinari 4.0.) ma si tratta di domande il cui ottenimento dei contributi è legato al fatto che i fondi non siano esauriti.

È sufficiente ricordare che il bando del giugno 2021 di Sace Simest, sull’internazionalizzazione, ha visto esaurirsi i fondi disponibili in poche ore (apertura del portale per il caricamento domande il 3 giugno, fondi già esauriti il giorno successivo, praticamente un click day mascherato!).

E’ fondamentale monitorare con una certa costanza le possibilità di ottenere contributi e finanziamenti agevolati, non solo di Sace Simest ma di tutto il mondo della finanza agevolata: in questo periodo di turbolenze a livello mondiale, può sembrare utopistico raccomandare alle aziende di fare una certa programmazione a livello di partecipazioni a fiere o più in generale per gli investimenti commerciali, ma per usufruire delle possibilità date dalla finanza agevolata, è necessario nella stragrande maggioranza dei casi, inserire domande per ottenere dei contributi prima del sostenimento di tali spese (la retroattività è caso raro nella finanza agevolata).

Anche in questo caso, come precedentemente sottolineato nell’articolo, la pianificazione e i budget di spesa sono quindi fondamentali.

Per il monitoraggio attento di tali possibilità ci si può avvalere dell’aiuto delle associazioni di categoria, di consulenti o di società specializzate che potranno valutare per ogni singolo bando o misura i requisiti, le spese ammissibili, la eventuale cumulabilità, il tipo di procedura, la redazione di un eventuale progetto e della documentazione necessaria.

Ci si è soffermati a livello di investimenti commerciali soprattutto su fiere e su internazionalizzazione, ma il mondo della finanza agevolata può fornire un valido supporto e aiuto economico anche per altri investimenti, sia commerciali ma anche per altre aree di intervento (digitalizzazione, formazione, macchinari, innovazione, ambiente ed energia, gestione finanziaria): per sfruttare queste possibilità è necessaria però una programmazione e velocità di esecuzione.

Conclusioni

L’esame degli strumenti a supporto dello sviluppo commerciale non è certamente esaustivo. Abbiamo cercato di dare una panoramica del quadro generale degli strumenti minimi di pianificazione e controllo e di supporto alla leva finanziaria per gli investimenti sia in ottemperanza ai cosiddetti “adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili” dal novellato codice civile, sia per quanto riguarda la prassi della “buona gestione aziendale”, ben radicata da anni nella dottrina economico-aziendalistica.

Gli strumenti di checkup organizzativo messi a disposizione da AICIM sono nel novero della “cassetta degli attrezzi” utile alle Imprese di ogni dimensione per ragionare sui punti di forza e di debolezza di ogni tipo di azienda.

A cura del Team Finanza e Controllo

Coordinatore del Team: Andrea Spensieri

Vice-Coordinatori: Alessandro Pistagnesi, Stefano Casoni

Contributi tecnici: Andrea Spensieri, Alessandro Pistagnesi, Marco Curti, Damiano Cavalieri, Federico Truscelli